Recenti ricerche empiriche documentano che coinvolge molto più parlare di carattere della persona che di azioni della persona.
Nel bene e nel male ci sentiamo molto più coinvolti se qualcuno fa riferimento ad una nostra caratteristica personale che non ad una nostra azione.
Le frasi: “Sei un truffatore” o “Hai commesso una truffa”, così come “Sei stato bravo” o “E’ stata un’ottima cosa” hanno un effetto diverso sulla persona a cui sono rivolte.
Si truffa meno se ci viene detto che rischiamo di essere considerati dei truffatori invece che di aver commesso una truffa (anche se in entrambi le situazioni nessuno lo saprà mai).
Può sembrare una questione meramente semantica eppure non è così. Rientra nella definizione della nostra personalità, e questo ci tocca molto.
Questi risultati emergono da alcune ricerche, descritte in questi articoli scientifici: “Helping vs. being an helper” e “Cheating vs. Cheaters”.
Interessante è la riflessione che possiamo fare circa l’applicazione di queste evidenze empiriche nella nostra vita lavorativa e personale. Per non parlare dell’efficacia di esortazioni di vario genere, che fanno leva sull’azione o sulla persona.
Siate attenti nella riflessione, sarete degli ottimi protagonisti dell’azione 🙂
Ad Meliora!
Paolo Vallarano