Un esempio di leader gentile: Maura Latini

Qualche settimana fa ho potuto animare un evento di formazione sul tema della Leadership Gentile, cui avevamo invitato a partecipare e portare la sua testimonianza Maura Latini, amministratrice delegata COOP Italia.
Avevo pensato di invitarla pur non conoscendola personalmente, perché la sua biografia (per quanto letto in rete) mi sembrava significativa di una leader gentile…A sua insaputa.
Nel senso che a volte le parole possono essere delle etichette dietro le quali c’è altro. Invece in questo caso ho conosciuto una persona che incarnava un concetto, senza usarlo come stendardo.
Durante l’intervento ho preso degli appunti che vorrei condividere come esempio di leadership gentile, realizzata con la propria vita. In corsivo le parole di Maura Latini.

Il primo concetto che mi sono appuntato nella fase inziale dell’intervento è:

“La Leadership Gentile è la prospettiva per collegare Economia e Qualità della vita.”

Mi ha colpito perché mi sembra una frase ambiziosa e fiduciosa nello stesso tempo, che immagina una relazione positiva tra 2 concetti spesso considerati in contrapposizione, mentre possono non esserlo. Anzi direi che nel contesto attuale devono andare a braccetto, altrimenti cosa significa riempirci la bocca con la parola sostenibilità?

Maura Latini continua poi spiegando perché ha accettato l’invito, ed uno dei motivi mi ha colpito particolarmente:

“Gli esempi di persone che hanno avuto esperienze positive sono fondamentali per gli altri, perché l’esempio ci dice che si può fare!”.

Inizia poi a parlare di leadership gentile, attraverso quelle caratteristiche che hanno contraddistinto la sua esperienza lavorativa e su cui, ci racconta, ha riflettuto e considerato riconducibili alla Leadership gentile:

Stimolare la Capacità partecipativa

Essere al servizio

Partecipare             + Volontà   per capire le potenzialità delle persone in relazione al contesto, per agevolarne lo sviluppo

Ascoltare                                                                                           

 Un approccio non molto diffuso oggi, dove l’approccio più comune alla leadership viene da epoche diverse, ma dalla pandemia in avanti, vedo, noto, anche confrontandomi con le giovani generazioni, che hanno bisogno d’altro

Le priorità sono cambiate, si cercano progetti, prospettive di senso, un ambiente in cui costruire qualcosa.

E quindi la leadership Gentile è quello che serve.

 

Maura Latini passa poi ad illustrare le parole chiave della sua carriera di leader gentile, ricordando anzitutto che le parole fanno la differenza:

1) Essere me stessa, ovvero: autenticità; ascolto; capacità di scegliere; coerenza; positività; mettersi in discussione, confrontarmi con me stessa serenamente e con ottimismo.

Una cultura organizzativa ben strutturata può aiutare a sviluppare sentimenti positivi, i sentimenti sono prodotti culturali.

A volte si scelgono soluzioni che non fanno felici/rispondono alle aspettative di tutti ma è importante che ci sia coerenza rispetto agli obiettivi, alle norme, ai vincoli che abbiamo stabilito prima di prendere la decisione, che ci sia una ratio, non superficialità o favoritismi.

2) Fare Squadra, cosa aiuta: generosità; collaborazione; coinvolgimento; criteri di scelta.

Per fare squadra un responsabile deve pensare all’impresa che rappresenta ed alle persone che ne fanno parte.

Scegliere le strade o le persone più scomode ma con potenziale, che arricchiranno la squadra, non yesmen che ci gratificheranno.

Riuscire a far sviluppare sentimenti di gratitudine e umiltà al tempo stesso…Di consapevolezza che ciascuno, da solo è poco.

3) Dare l’esempio, riconoscere e rispettare diritti e doveri di tutti; spiegare quel che facciamo, soprattutto se cambiamo strada, per avere fiducia. Quando gli altri si aspettano cose positive da noi, questo è molto fecondo porta grandi risultati da parte di tutti.

Qui sono rimasto a bocca aperta, ha citato senza nominarlo e forse senza conoscerlo (non lo sapevo ma dopo mi ha confermato di non conoscerlo), l’esperimento di Rosenthal sull’effetto Pigmalione (!).

3) Risolvere problemi, insieme agli altri, ascoltando per poi prendere la decisione. Un responsabile trasferisce contenuti che creano la realtà delle persone che collaborano con lui.

4) Essere coraggiosi Sfidare sé stessi!!!!! Amare più le cose da fare che quelle già fatte. Essere una finestra sul futuro ed un collante per le persone. gestire il fallimento come una opportunità.

Non c’è niente da considerare definitivo ed i tempi del cambiamento si accorciano sempre più, diventa cruciale la capacità di adattamento.

5) Perseverare, perché non c’è mai un solo modo di riuscire!

 

Infine, per concludere, mi ha colpito una considerazione, concreta e sentimentale insieme, su quale sia il compito di un responsabile e sugli effetti che può produrre:

Compito di chi gestisce è far emergere e valorizzare i contributi di tutti, anche i meno evidenti…

E’ un po’ faticoso ma aggiunge tanto valore!

E trasferisce alle persone un sentimento di gratitudine, riconoscenza ed umiltà.

E’ possibile!

Ecco…La sensazione che ho provato dopo aver assistito a questo intervento è stata di fiducia, non tanto nei confronti di Maura Latini (certo), ma soprattutto nei confronti del futuro.

Un futuro che possa riuscire a coniugare umanità ed economia.

E con il desiderio di diffondere questa sensazione, per quanto questi appunti possano farlo, ho pensato di diffonderlo.

Ad Meliora!

Paolo Vallarano